Dopo Campoformio di Roberto Roversi
Nino Campisi legge Roberto Roversi all'Oratorio San Filippo Neri di Bologna.
Dopo Campoformio ( I - V) di Roberto Roversi.
Il video è tratto dalla registrazione dello spettacolo "Roberto Roversi. Una voce r/esistenziale", ideato da Paolo Piermattei e andato in scena il 3/12/2015.
Dopo Campoformio di Roberto Roversi
Quando venni in Lombardia
ero giovane, allora.
Per strade ròse dai fischi dei vapori
il pianto di un ragazzo
migrò libero verso la frontiera;
l’ombra dei montanari saliva verso il cielo
e in tiepidi restaurants i camerieri
scoprivano agli ufficiali
distratti da un occhio adolescente
fragili zuppiere.
Nel rifugio della stazione,
mentre i treni bruciavano
bianchi neri contro le vetrate,
la donna appoggiò i chiari
capelli sul mio zaino.
Terra per eserciti
in fuga verso i monti.
Tremano al lume di luna le giovani foglie.
Austria, Svizzera, Francia alla frontiera.
In due giorni di cammino
sui laghi volarono,
col balzo delle trote, le speranze.
A Novara, a Novara;
oh a Novara, in un’osteria
avvinghiata da caserme bruciate;
un uomo grida sul prato della periferia,
al mattino era morto. Ivrea, Aosta…
su quelle strade marciavo e per i monti
frustato da tristezza, dai ricordi.
Ai quadrivi immobili magri tedeschi in tuta,
donne esultanti per gioia sventura.
“La guerra è finita. Incomincia la guerra.
Mio figlio è in Russia. A Cipro è mio figlio.
Mio figlio è in Africa. In Sicilia è mio figlio.
L’America a Genova tempesta.
I cinghiali fuggono, i tedeschi
lasciano Roma…”
Uccelli caduti nella polvere
le gelide mitragliatrici.
“Scheise Mensch!” ci odiano, guardando
le vie battute da uomini disfatti,
le donne sull’uscio delle case;
ogni fosso custodisce un sonno,
i casolari offrono l’acqua, il pane.
Fuggono simili a formiche
lungo i muri, picchiati dalla fame;
s’accascia l’Italia muggendo di dolore.
Quel tempo, rosso
sangue di bue appena macellato.
Fuoco sui paesi
della collina o persi dentro al mare,
su chiese, monasteri,
là dove Appennino torce il corso,
fra le canne delle paludi,
dovunque Italia spinge
la sua chioma azzurra.
Gettavano lo zaino contro l’uscio.
Il riso dei tedeschi era furioso, biondo.
Senza più sonno, agnelli al sacrificio,
i cittadini alle finestre a spiare
il passo della ronda per il mondo.
(...)
*
Roberto Roversi. Una voce r/esistenziale
Presentazione di Antonio Bagnoli. Letture dei testi: Nino Campisi. Al pianoforte: Teo Ciavarella. Alla Chitarra: Pietro Posani. Tanztheater: Angelica Fossemò. Musiche di Lucio Dalla e Gaetano Curreri. Interpreti: Irene Catani (Ulisse coperto di Sale) Francesco Milanesi (Un' auto targata TO, Il motore del 2000) Roberta Giallo (La canzone di Orlando, Anidride solforosa, Nuvolari) Simona Severini (il Coyote, 20 parole) Paolo Piermattei (Tu parlavi una lingua meravigliosa).
Direzione artistica di Paolo Piermattei. Regia di Nino Campisi. Selezione e adattamento dei testi di Antonio Bagnoli. Produzione Tiziana Sconocchia - PhD. Spettacolo realizzato grazie alla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Oratorio San Filippo Neri. Bologna 3.12.2015.
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