Cineparallax al Teatro del Navile

Nel marzo del 2018 la Scuola di Teatro diretta da Nino Campisi e il Teatro del Navile hanno avviato una collaborazione con la società di produzione cinematografica francese Cineparallax.
Creata nel 2004 a Parigi da Augusto Contento e Giancarlo Grande, Cineparallax (Cineparalleli Hobo Shibumi) è una società di produzione cinematografica indipendente. Negli ultimi quindici anni ha prodotto 14 lungometraggi documentari premiati e selezionati nei maggiori festival cinematografici di tutto il mondo, riconosciuta dalle principali istituzioni come l'UNESCO, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite, i governi italiano, francese, brasiliano, americano.
Cineparallax si specializza in coproduzioni internazionali, collaborando con coproduzioni italiane, brasiliane, tedesche, americane, fondi regionali e nazionali, crediti fiscali e sconti fiscali. Per Cineparallax, l'indipendenza non significa solo produrre prodotti di nicchia, o essere una società lontana dalle cosiddette major. Significa non seguire gli standard conformisti dei broadcasters. Significa sviluppare linguaggi cinematografici che creano una visione alternativa della realtà. Per Cineparallax il cinema autentico non dovrebbe legittimare la mentalità di un sistema dominante, il potere della moda: deve creare "visioni" e risvegliare l'immaginazione del pubblico.
Grazie alla collaborazione con Cineparallax la Scuola di Teatro diretta da Nino Campisi ha dunque avviato un nuovo percorso didattico per la realizzazione del film di Augusto Contento "Le strade nella Malerba" e di ulteriori progetti cinematografici.
Scenari naturali del film “Le strade nella malerba” sono le rive del Po nella bassa parmense, Zibello, Busseto, Polesine Parmense, Fontanellato, Roccabianca, luoghi verdiani cari allo scrittore Giovannino Guareschi e a Bernardo Bertolucci nel film Novecento. Citazione della location quanto mai appropriata per una sceneggiatura che indaga con grandi suggestioni poetiche nella memoria storica, per raccontare di un’Italia che non c’è più.