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Gli eventi all'orizzonte

di Nino Campisi. Appunti e riflessioni su una conferenza del Professor Andrea Ferrara


L'orizzonte leopardiano


Quando getto lo sguardo verso l'orizzonte, quando lo sguardo si apre al paesaggio, come un respiro ampio del giorno, a rischiarare la mente e a lenire il corpo, mi sovvengono ricordi, immagini e leopardiane emozioni, di siepi e in lontananza l'ermo colle. E allora mi ripeto i versi di un canto, errante come un pastore che si smarrisce nella sua meditazione.


"E quando miro in cielo arder le stelle; Dico fra me pensando: A che tante facelle? Che fa l'aria infinita, e quel profondo Infinito Seren? che vuol dir questa Solitudine immensa? ed io che sono?"


Ecco, dunque, quando in questi giorni ho riascoltato, per sfuggire alla noia dell'odiosa politically correct pandemic, "L'orizzonte degli eventi", ho avuto una reminiscenza leopardiana, forse per contrasto o per reazione. In realtà le osservazioni dell'eminente astrofisico Andrea Ferrara hanno come effetto quello di aprire la mente.


L'orizzonte degli eventi


"L'orizzonte degli eventi" è il titolo della Conferenza tenutasi il 18 aprile 2019 nella Sala Azzurra di Palazzo Carovana a Pisa, organizzata dalla Scuola Normale Superiore la settimana successiva alla pubblicazione della "foto del secolo", che ritrae per la prima volta un buco nero.


Il primo ritratto ufficiale di un Buco Nero ha attratto immediatamente il pubblico mondiale grazie alle sue "caratteristiche umanistiche" e si è guadagnato le prime pagine di tutti i giornali del globo al pari della foto delle Twin Towers avvolte dalle fiamme e abbattute. Si tratta comunque di un salto quantico dal terrore alla bellezza.


L'immagine elaborata dagli studiosi, ovvero il risultato dell'incrocio dei pixel catturati da un sistema di potentissimi telescopi, ha prodotto un ritratto che va interpretato come un quadro di Leonardo. Lo sguardo della Gioconda, per intenderci. E di ritratto si tratta, in modo quasi tautologico, ovvero di un'immagine iconica affascinante che rimanda a una qualità dell'animo umano: la bellezza! Cosa buona e giusta è la bellezza poiché ci riporta a concetti quali l'armonia, l'ordine e la proporzione.


Questa tendenza dell'astrofisica all'osservazione della bellezza del moto universale è veramente affascinante ed è fatto curioso e non frequente che si verifichi proprio oggi, in un'epoca speciale per l'evoluzione dell'Universo, nel tempo in cui le scoperte scientifiche dell'astrofisica e della cosmologia stanno subendo un'accelerazione vettoriale rapida e incessante.




Gli eventi all'orizzonte


"Gli eventi all'orizzonte" preludono dunque a grandi scoperte e quello che noi oggi possiamo osservare ci viene spiegato, in una vera lezione magistrale, da Andrea Ferrara, Professore Ordinario di Astrofisica e Cosmologia alla Scuola Normale, a partire dalla prima osservazione di un buco nero. A pochi giorni dalla pubblicazione ufficiale della «foto del secolo» ci troviamo di fronte a una scoperta scientifica che potrebbe cambiare il nostro modo di guardare l'Universo.


A tanta bellezza che ci appare corrisponde il grande salto nel buio, nel mistero.

Cosa succede oltre l'orizzonte degli eventi? Questa è la domanda cruciale a cui tentano di rispondere gli studiosi dei buchi neri.


Premesso che la scienza ha individuato quattro forze o interazioni fondamentali, ovvero l'interazione gravitazionale, l'interazione elettromagnetica, l'interazione debole e l'interazione forte, quanto più ci si avvicina a un buco nero tanto più la forza di gravità non avrà più rivali e fagociterà nel suo gorgo - imbuto - lavandino qualsiasi oggetto che avrà varcato le porte dell'orizzonte degli eventi.


Insomma, ancora una volta aveva visto bene Dante Alighieri: lasciate ogne speranza voi ch'intrate!


E mentre l'umanità si dibatte per liberarsi dalla zavorra, nell'estremo tentativo di sopravvivere all'estinzione, e insieme all'acqua sporca butta via anche il bambino, noi..., miseri piccoli atomi del male, non sapremo mai che fine avrà fatto il nostro vecchio comodino.


Nino Campisi

Al Baruch Press Office


 


Andrea Ferrara concentra le sue ricerche teorico-numeriche sulla formazione delle prime galassie e dei buchi neri nell’Universo primordiale. Con al suo attivo più di 400 pubblicazioni scientifiche, che hanno ricevuto circa 18.500 citazioni e con un H-index=71, il Professor Andrea Ferrara è il più insigne scienziato italiano esperto in astrofisica dei buchi neri.


Professore Ordinario di Cosmologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa e Joint Professor dell’Institute for the Physics and Mathematics of the Universe di Tokyo, Andrea Ferrari è stato insignito di diversi premi internazionali tra cui i prestigiosi Blaauw Prize, Tinsley Prize e Severo Ochoa Fellow, oltre ad una ERC Advanced Grant. Lavora come Editore per varie riviste scientifiche internazionali e fa parte della lista dei Top 100 scienziati italiani. È Chair dell’Advisory Board dello Square Kilometer Array (SKA). È anche attivamente impegnato nella divulgazione scientifica, per cui ha ricevuto la Medaglia G. Giorgi, con articoli e conferenze pubbliche.



 

Tra le tematiche affrontate nella conferenza dall'insigne scienziato: Le stelle nere di John Michell - La velocità di fuga - La teoria: Einstein e la RG - La rotazione del Buco Nero - L'anatomia di un Buco Nero - Le lenti gravitazionali - L'unione fa la massa - Quasars - L'immagine del secolo - La galassia M97 - Mille milardi di stelle come il sole - Il Jet relativistico - Un buco nero molto piccolo della dimensione di sei miliardi di volte più grande sole - Tutto ciò vediamo dell'Universo è una ricostruzione - L'angolo del cielo - La dimensione angolare - L'Event Horizon Telescope - L'immagine del secolo - Che cosa abbiamo imparato - Einstein ha ragione - Non c'è tempo - Da 100 a un miliardo di anni - Il Buco nero povero e quello ricco - Le reazioni nucleari - Cosa succede oltre l'orizzonte degli eventi? .....



 



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