De Gregori canta Bob Dylan

Nel suo nuovo tour Francesco De Gregori, oltre a ripercorrere i suoi più grandi successi, presenta il suo ultimo disco “De Gregori canta Bob Dylan – Amore e Furto”, pubblicato il 30 ottobre 2015 e già al primo posto nella classifica dei dischi più venduti, undici canzoni di Bob Dylan tradotte e interpretate dall'artista con l'amore e la devozione che si deve a un grande maestro.
«Tradurre Dylan è stata una grande avventura, in tutti i sensi – racconta Francesco De Gregori –E credo che non avrei mai potuto nemmeno pensare ad un progetto del genere se non avessi amato da sempre il suo straordinario repertorio e il suo incredibile talento di musicista.
Per questo motivo il mio disco ha questo titolo: "Amore e Furto", rubato a un disco di Dylan in cui lui stesso dichiarava esplicitamente le sue passioni musicali e le influenze che aveva subito.
Furto, quindi, ma soprattutto amore per un grandissimo artista e per alcune delle sue più belle canzoni, forse non le più conosciute qui in Italia».
Il "Principe", questo il soprannome ereditato da Lucio Dalla durante l'epico tour di "Banana Republic", torna a Bob Dylan, suo grande amore e ispiratore, per dichiarare apertamente le sue influenze musicali, così come aveva fatto alcuni anni fa affermando di essere figlio del grande cantautore americano. Ed ecco ora il tributo a Dylan, tradotto e interpretato con tanto di armonica e chitarra a tracolla.
Il tour "Amore e furto" che arriva a Bologna è stato accompagnato da un entusiasmo dilagante, dal tutto esaurito al Colosseo di Torino il 15 marzo, fino alla tappa all'Alcatraz di Milano dove De Gregori ha letteralmente incantato il suo pubblico.
Nino Campisi
pubblicato su teatri di Bologna il 16 marzo 2016
Mondo Politico
viviamo in un mondo politico
l'amore non ha che fare
gli uomini assassinano gli uomini
è questo il tempo, il crimine anonimo
viviamo in un mondo politico
gli angeli cantano in coro
senti come suonano l'Ave Maria
le nuvole toccano il suolo
viviamo in un mondo politico
la sagezza sta fuori dal tempio
si disfa sul marciapiede
non è d'aiuto, non è d'esempio
viviamo in un mondo politico
la pietà scaraventata a mare
la vita è un riflesso
la morte una maschera
ogni banca una cattedrale
viviamo in un mondo politico
il coraggio è passato di moda
nessuno vuole figli
il domani è paura
la casa rimane vuota
viviamo in un mondo politico
l'unico a portata di mano
è bene ordinanto
non ha responsabili
tocca crederci, noi ci crediamo
viviamo in un mondo politico
nelle città dove ci tocca stare
sopraffatti dalla paura
ma ci sei nato non te ne puoi andare
viviamo in un mondo politico
analizzati da mattina a sera
siamo la corda che basta per impiccarci
nel cortile della galera
viviamo in un mondo politico
appena svegli ci trasciniamo
cerchiamo l'uscita più comoda
poi restiamo dove stiamo
viviamo in un mondo politico
ben venuta non è la pace
che se ne vada a bruciarsi viva
nell'esplosione di una fornace
viviamo in un mondo politico
tutto appartinere a qualcuno
tra tentazione e giudizio
gli uomini gridano ma non risponde nessuno